Nell’odontoiatria moderna la fluoroprofilassi o fluorizzazione dei denti rappresenta la difesa più utile contro la carie sia nei bambini sia negli adulti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, ritiene che l’utilizzo del fluoro rappresenti il metodo più efficace per la prevenzione della carie favorendo la remineralizzazione dello smalto e inibisce lo sviluppo della placca batterica.
Essa può essere eseguita a ogni età sia ai bambini sia agli adulti, però risulta particolarmente importante come trattamento nei pazienti in crescita.
Il fluoro può essere integrato in due modi: per via sistemica o per via topica.
La fluoroprofilassi sistemica consiste nella somministrazione di fluoro con compresse o gocce o con l’immissione di fluoro nelle acque potabili. Quest’ultima tecnica di fluorazione delle acque è stata in voga sin dagli anni 50 ma oggi se ne discute l’efficacia, soprattutto perché non si può misurare la quantità di fluoro immessa nel nostro corpo.
La fluoroprofilassi topica si ottiene principalmente con l’applicazione di fluoro tramite dentifrici e collutori a basi di fluoruro di sodio oppure in modo professionale nello studio dentistico, dove il personale qualificato (dentista o igienista dentale) calibra in modo preciso il dosaggio di fluoro. Si compie con l’applicazione al paziente di particolari cucchiai di plastica o polistirolo, contenenti un gel di fluoro.
Questo intimo contatto tra smalto e fluoro permette a ioni di fluoro di penetrare all’interno dello smalto e della dentina, rinforzandoli e riducendo l’incidenza della carie in modo efficace. Si può aumentare tale penetrazione con apparecchi di ionoforesi che agiscono tramite la differenza di potenziale elettrico.
Anche se la fluoroprofilassi sistemica presenta indubbi vantaggi, tuttavia oggi l’orientamento scientifico ritiene più efficace e più sicura la prevenzione conseguita grazie all’applicazione topica dopo l’eruzione dentale.
Vedi anche: Prima visita
